Nuova Riveduta:

Giobbe 16:21

sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio,
le ragioni del figlio d'uomo contro i suoi compagni!

C.E.I.:

Giobbe 16:21

perché difenda l'uomo davanti a Dio,
come un mortale fa con un suo amico;

Nuova Diodati:

Giobbe 16:21

Possa egli sostenere le ragioni dell'uomo presso Dio, come fa un uomo con il suo vicino.

Riveduta 2020:

Giobbe 16:21

Sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio, le ragioni del figlio d'uomo contro i suoi compagni!

La Parola è Vita:

Giobbe 16:21

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Giobbe 16:21

sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio, le ragioni del figliuol d'uomo contro i suoi compagni!

Ricciotti:

Giobbe 16:21

I miei amici sono verbosi, [perciò] a Dio si volgono in pianto gli occhi miei;

Tintori:

Giobbe 16:21

I miei amici sono dei parolai, il mio occhio si volge lacrimando a Dio.

Martini:

Giobbe 16:21

I miei amici sono verbosi; a Dio spandono lagrime gli occhi miei.

Diodati:

Giobbe 16:21

Oh! potesse pur l'uomo piatire con Dio, Come un uomo col suo compagno!

Commentario abbreviato:

Giobbe 16:21

17 Versetti 17-22

La condizione di Giobbe era molto deplorevole, ma aveva la testimonianza della sua coscienza che non si era mai permesso di commettere un peccato grave. Nessuno è mai stato più pronto a riconoscere i peccati di infermità. Elifaz lo aveva accusato di ipocrisia nella religione, ma lui specifica la preghiera, il grande atto di religione, e professa che in questo era puro, anche se non da ogni infermità. Aveva un Dio a cui rivolgersi, che non dubitava prendesse in considerazione tutti i suoi dolori. Coloro che versano lacrime davanti a Dio, pur non potendo difendere se stessi a causa dei loro difetti, hanno un Amico che li difende, il Figlio dell'uomo, e su di lui dobbiamo fondare tutte le nostre speranze di essere accettati da Dio. Morire significa imboccare una strada da cui non torneremo. Tutti noi dobbiamo intraprendere questo viaggio, molto certamente e molto presto. Il Salvatore non dovrebbe quindi essere prezioso per le nostre anime? E non dovremmo essere pronti a obbedire e a soffrire per amor suo? Se le nostre coscienze sono cosparse del suo sangue espiatorio e testimoniano che non stiamo vivendo nel peccato o nell'ipocrisia, quando andremo per la strada da cui non torneremo, sarà una liberazione dalla prigione e un ingresso nella felicità eterna.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 16:21

Giob 9:34,35; 13:3,22; 23:3-7; 31:35; 40:1-5; Ec 6:10; Is 45:9; Rom 9:20

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